v-circle-o Created with Sketch.

Scopri Mantova: le chiese più belle

Scopri Mantova è una rapida guida ideata appositamente per essere consultata sugli smartphone e i tablet mentre si passeggia. Qui trovate le chiese più belle del centro storico

Web Finegil
Creato da Web Finegil (User Generated Content*)User Generated Content is not posted by anyone affiliated with, or on behalf of, Playbuzz.com.
il 21 gen 2016
1

Basilica di Sant'Andrea

Ha la dignità di Basilica Minore, la Chiesa di Sant’ Andrea, la più grande della città, uno dei simboli di Mantova. Situata nel centro cittadino fu edificata a partire dal 1452, con un progetto di Leon Battista Alberti. L’architetto dei Gonzaga intervenne sull’impianto preesistente, in stile gotico, come testimoniano parte del chiostro ed il campanile, dando alla Basilica la struttura che ammiriamo ancora oggi.
I lavori, proseguiti da Luca Fancelli modificarono, ampliandolo, l’ingresso (in Piazza Mantegna), inserendo un frontone a tempio classico su cui svetta in posizione centrale la cupola con volta a botte e finestre che permettono il filtraggio della luce all’interno e regalano un’atmosfera unica esaltando i chiaroscuri delle decorazioni ed i colori del marmo. Sant’Andrea presenta un’unica navata a croce latina, con una profonda abside a chiudere lo spazio. Ai lati diverse cappelle, riccamente decorate da stucchi e pitture che hanno come autori, tra gli altri, Giulio Romano ed Anton Maria Viani.
Imperdibile la visita alla suggestiva cripta sotterranea, ottagonale, nella quale sono conservati i Sacri Vasi; secondo la tradizione religiosa, essi conterrebbero terra intrisa del sangue di Cristo. I due reliquiari sono copie degli originali realizzati da Benvenuto Cellini e trafugati dagli austriaci nel 1848. (Eleonora Corti)

2

Rotonda di San Lorenzo

La Rotonda di San Lorenzo, chiesa più antica della città (fine dell’XI- inizio del XII sec.), fatta edificare probabilmente da Matilde di Canossa, si trova nel centro cittadino, in Piazza delle Erbe.
Presumibilmente affrescata, presenta ancora tracce di dipinti di chiara ispirazione bizantina. La pianta centrale è sovrastata da un matroneo (oggi frequentemente utilizzato come cantoria) ed è caratterizzata dalla presenza di alcune colonne e formelle in marmo e pietra di epoca precedente, appartenenti ad altri edifici e riutilizzate secondo la consuetudine medievale. L’intera struttura, sia internamente che all’esterno è costituita da mattoni in cotto e sorge con tutta probabilità sulle vestigia di un tempio romano.
Lungamente dimenticata, la Rotonda di San Lorenzo, dal 1500 ai primi anni del ‘900, è stata ricoperta ed incorporata da edifici adibiti ad abitazioni o negozi; ha anche fatto parte del ghetto ebraico. Dal 1906 al 1926 è stata oggetto di un restauro che l’ha riportata alla forma originaria permettendone l’utilizzo come luogo di culto e sede di incontri culturali e concerti.
San Lorenzo aderisce all’iniziativa “adotta un mattone”, raccolta di fondi per il restauro e la manutenzione. (Eleonora Corti)

3

Basilica palatina di Santa Barbara

E’ inserita nel complesso di Palazzo Ducale la Basilica palatina di Santa Barbara, edificata nella seconda metà del 1500 per volere del duca Guglielmo Gonzaga.
Progettata e tra il 1562 ed il 1572, Santa Barbara era stata pensata come chiesa di corte, non sottoposta al controllo vescovile, come testimoniano la pianta a croce greca, che differisce dall’architettura tradizionale dei luoghi di culto dell’epoca e la centralità dell’acustica in fase di studio architettonico. A testimonianza di tale intenzione le quattro cantorie posizionate sopra alla platea, dedicate alla presenza di musicisti e cori e, soprattutto, l’organo Antegnati. Lo strumento fu costruito da Graziadio Antegnati erede dell’importante famiglia di organisti bresciani nel 1565. Oggetto di un corposo restauro tra il 1996 ed il 2006 presenta 312 canne originali sul totale di 665 ed è per questo motivo uno dei più preziosi al mondo.
L’apertura della Basilica palatina di Santa Barbara è gestita dal Touring Club italiano che si occupa anche di promuovere il restauro degli interni e della lanterna campanaria crollata durante il terremoto del 2012. (Eleonora Corti)

4

Chiesa di San Francesco

La chiesa di San Francesco, situata nei pressi della stazione ferroviaria, fu costruita nel 1304 grazie ad un accordo raggiunto dai francescani (la cui presenza a Mantova è testimoniata già nel 1230) e la famiglia Gonzaga. I duchi, stabilito il patrocinio sulla proprietà francescana la elessero a proprio mausoleo.
San Francesco rimase in attività fino alla fine del XVIII secolo quando gli austriaci la espropriarono per trasformarla in un arsenale bellico. Mantenne tale funzione fino al 1944, quando fu bombardata e parzialmente distrutta.
Dell’originale – attorno al quale la Chiesa è stata completamente ricostruita – rimangono la facciata gotico-lombarda col classico rosone, il portico antistante risalente al 1500, il campanile (privo di merlatura all’origine) e la cappella di San Ludovico di Tolosa, affrescata con il ciclo della vita del santo, all’interno della quale sono conservati i resti di alcuni Gonzaga. (Eleonora Corti)

5

Chiesa di Santa Maria del Gradaro

La Chiesa fu costruita nel 1256 su un terreno cretoso (da qui il toponimo Gradaro) ove già sorgeva una basilica paleocristiana.
La tradizione storico-religiosa vuole che il luogo fosse quello del martirio di San Longino, il centurione romano che portò a Mantova la reliquia del Sangue di Cristo (ora conservata nella Basilica di Sant’Andrea).
Di stile romanico- gotico Santa Maria del Gradaro presenta una facciata caratterizzata dal classico rosone centrale (con ghiera ad intreccio) e da un portone con colonnine in marmo ed un’architettura interna a tre navate ad archi ogivali.
Nel 1775 la Chiesa venne trasformata in un magazzino militare per volontà dell’Imperatrice Maria Teresa D’Austria e smise così di esercitare la sua funzione di istituzione religiosa. Mantenuta come deposito, durante la seconda guerra mondiale divenne campo di concentramento e rifugio per i profughi. Nel 1952, infine, fu acquistata dal Comune di Mantova che ne promosse il restauro permettendo, nel 1966 di riaprirla al culto. (Eleonora Corti)

6

Duomo di San Pietro

Il Duomo di San Pietro, ubicato nella centralissima Piazza Sordello, è la Chiesa Madre della Diocesi cittadina.
Di origine paleocristiana ha subito numerosi restauri a partire dal primo, medievale, supervisionato da Matilde di Canossa. Tracce dei numerosi interventi sono visibili osservando il Duomo di San Pietro nel suo complesso; la torre campanaria è un esempio di architettura romanica, la facciata destra è di impostazione medievale mentre la facciata principale è in chiaro stile barocco, realizzata tra il 1756 ed il 1761.
L’opera di restauro più imponente, tuttavia, è quella che riguarda la struttura interna completamente ridisegnata da Giulio Romano alla metà del 1500. L’impianto a croce latina (riprende quello della Basilica romana di San Pietro) è diviso in quattro navate con colonne di marmo lavorato. Lungo le due navate esterne si aprono una fila di cappelle arredate da altari e dipinti; alcune di queste accolgono le esequie di importanti personaggi cittadini come Luigi Gonzaga, capostipite della famiglia, ed alcuni vescovi di Mantova. La Chiesa conserva infine il corpo di San Anselmo, vescovo e patrono della città, la cui ricorrenza si festeggia il 18 marzo. (Eleonora Corti)

7

Chiesa della Madonna del Terremoto

La Chiesetta della Madonna del terremoto fu edificata nel 1754 come atto votivo da parte dei cittadini rimasti illesi dopo una scossa di terremoto che, nel 1693 aveva colpito la città di Mantova.
La chiesa, in realtà, è poco più che una cappella costruita intorno ad un’immagine della Madonna ritenuta miracolosa dai mantovani ed ubicata di fronte a Palazzo Canossa nell’omonima piazza. La Madonna del terremoto è dunque costruita intorno all’immagine che si trova ora nel presbiterio.
La struttura barocca, tipica del periodo di costruzione si nota chiaramente nella facciata come nell’interno dell’unica navata della chiesa. All’interno oltre al presbiterio cancellato, alcune pale d’altare, dipinte dal pittore mantovano Giuseppe Bazzani ed ora conservate al Museo Diocesano. (Eleonora Corti)

8

Chiesa di San Maurizio

Chiesa di Stato dal 1957, la Chiesa di San Maurizio è ubicata nel centro di Mantova, accanto alla caserma cittadina dei Carabinieri, un tempo convento dei frati Teatini. Fu proprio l’ordine convenutale, nel 1609, a volerne la costruzione che venne affidata ad Anton Maria Viani, all’epoca prefetto delle fabbriche gonzaghesche.
L’interno, a navata unica è sormontato da un campanile a pianta circolare, impostazione architettonica non frequente in queste zone, mentre la facciata attuale, del 1731, è in stile barocco. All’interno tele di pittori dell’epoca come il mantovano Giuseppe Bazzani ed il bolognese Ludovico Carracci.
Inaugurata nel 1616 come Chiesa dei santi Maurizio e Margherita, dopo la conquista di Mantova da parte dei francesi venne destinata, tra il 1808 e il 1814 al culto militare col nome di San Napoleone. Nominata San Maurizio dopo il ritorno degli austriaci è oggi chiusa al pubblico e viene utilizzata prevalentemente per eventi culturali ed incontri. (Eleonora Corti)

9

Santa Maria della Carità

E’ ubicata nel centro cittadino di Mantova la chiesa di Santa Maria della Carità, edificata, secondo le fonti, intorno al 984. La Chiesa, finanziata dalla corporazione degli orefici ne divenne il punto di riferimento spirituale durante i secoli successivi.
Oggi dell’antica origine rimane solo il campanile, di architettura medievale e la struttura architettonica della facciata, rialzata rispetto al piano stradale e chiusa in una piazzetta ricavata da un cimitero preesistente; sulle mura della chiesa sono affisse alcune delle lapidi salvate durante la costruzione. All’interno un impianto ed una decorazione barocca risalenti al restauro operato nel 1752.
Oggi Santa Maria della Carità appartiene alla diocesi di Mantova e conserva, al proprio interno diverse tele di fattura barocca; tra di esse spicca un ciclo di undici dipinti del pittore mantovano Giuseppe Bazzani, tra i più importanti direttori dell’antica Accademia delle Belle Arti di Mantova e che in questa chiesa era stato battezzato nel 1690. (Eleonora Corti)

10

Tempio di San Sebastiano (Famedio)

Insieme alla Basilica di Sant’Andrea, il Tempio di San Sebastiano è il secondo edificio religioso progettato da Leon Battista Alberti a Mantova. Commissionato da Ludovico Gonzaga a partire dal 1460 fu poi realizzato da Luca Fancelli nei pressi di Palazzo Te.
San Sebastiano rappresenta il perfetto esempio architettonico del primo Rinascimento, con la commistione di elementi classici e soluzioni moderne. Ne è un esempio la struttura dell’edificio, suddiviso in due moduli simmetrici sovrapposti (chiesa e cripta) all’interno dei quali si ripetono le medesime forme architettoniche (volta a croce inscritta in un quadrato con le braccia sovrastate da botti). San Sebastiano, non gradita agli eredi di Ludovico Gonzaga fu ceduta, alla sua morte, ai Canonici Lateranensi che ne portarono a compimento la costruzione con alcune modifiche nel corso dei secoli.
Abbandonato fino ai primi del ‘900, il Tempio di San Sebastiano venne sottoposto ad un importante restauro tra 1922 e 1925 e trasformato in un Famedio, sacrario dedicato ai caduti. (Eleonora Corti)

11

San Barnaba

La chiesa di San Barnaba è una delle più antiche della città (i primi documenti ad attestarne la presenza sono datati 1236). Si trova tra via Chiassi e via Poma si affaccia su piazza Bazzani.
La chiesa venne donata alla congregazione dei Servi di Maria dal capitano del popolo Francesco I Gonzaga nel 1390. I frati ne fecero parrocchia di riferimento, ampliando la costruzione con l’aggiunta di un convento e di un chiostro in stile gotico perfettamente conservato. Il convento, soppresso durante l’occupazione francese della città venne in parte demolito. Sulle sue vestigia fu costruito il carcere di Mantova.
Sostanzialmente invariata nella struttura San Barnaba fu oggetto di un corposo restauro esterno che agì in particolare sulla facciata, progettata da Antonio Bibiena e realizzata nel 1737. All’interno, un’unica navata con cappelle ospita, tra gli altri, una Via crucis del pittore mantovano Giuseppe Bazzani e la Moltiplicazione dei pesci di Lorenzo Costa il Giovane (datata 1582-1583). San Barnaba è una delle chiese giubilari dell’Anno Santo della Misericordia. (Eleonora Corti)

These are 10 of the World CRAZIEST Ice Cream Flavors
Created by Tal Garner
On Nov 18, 2021
SIGN UP TO PLAYBUZZ
Join our email list and receive super fun quizzes!
Don't worry. We don't spam.

TRENDING