Triestini (e non) a Sanremo: da Teddy Reno a Elisa
Triestini (e non) a Sanremo: da Teddy Reno a Elisa
Con Lodovica Comello la regione Fvg torna al festival della canzone italiana. Prima di lei tanti gli artisti locali passati dal palco dell'Ariston, da Pilat a Umberto Lupi passando per l'istriano Endrigo e Bobby Solo
Con Lodovica Comello la regione Fvg torna al festival della canzone italiana. Prima di lei tanti gli artisti locali passati dal palco dell'Ariston, da Pilat a Umberto Lupi passando per l'istriano Endrigo e Bobby Solo

Lodovica, classe '90, tra i big di quest'edizione
Lodovica Comello, friulana di San Daniele, è la seconda regionale al Festival di Sanremo dai tempi della vittoria di Elisa nel 2001. Spigliata ragazza del ’90 (compie ventisette anni il 13 aprile), carriera lampo grazie al successo internazionale della telenovela “Violetta”, canta “Il cielo non mi basta”. E va a rafforzare la schiera dei sanremesi del Friuli Venezia Giulia (e dintorni...), per la verità non troppo nutrita, in sessantasette edizione del Festival.
Prima di lei, il trionfo "a Nordest" di Elisa nel 2001
Elisa Toffoli da Monfalcone: nata a Trieste, in realtà, il 19 dicembre ’77, ma “bisiaca” a tutti gli effetti. Nel 2001, dopo due album in inglese (“Pipes & flowers” e “Asile’s world”), va al Festival e canta in italiano.
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La canzone si chiama “Luce (tramonti a nord est)”, brano non pensato per il Festival e da lei scritto assieme a Zucchero con la produzione del solito Rustici. L'esibizione si concluse con le scarpe in mano, in un "fuori copione" davvero insolito. Vinse a furor di popolo.
2009: l'ultima grande apparizione di Lelio Luttazzi
C’è un altro grande musicista triestino che ha fatto capolino al Festival. Edizione del 2009, in quella che è forse la sua ultima apparizione dinanzi a un grande pubblico, Lelio Luttazzi accompagna al pianoforte la debuttante Arisa, che vince la sezione Nuove proposte con il brano “Sincerità”. Classe, eleganza, tocco, innata musicalità. Il maestro ci lascia un anno e mezzo dopo, l’8 luglio 2010.
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Quasi quasi non volevo venire, mi sento troppo vecchio per apparire vicino a questi giovani. Mi sembrano tutti alti, altissimi!
Lelio Luttazzi
"Triestino ad honorem", Cristicchi vince esattamente 10 anni fa
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Più volte al festival, fra i giovani e fra i big, nel 2007 trionfa con "Ti Regalerò Una Rosa", piccolo e toccante capolavoro sul disagio mentale. E già questo è un legame con Trieste, città di Basaglia, che poi gli ha conferito la cittadinanza onoraria quando il nostro ha cantato magistralmente l'esodo degli istriani e dei dalmati nello spettacolo "Magazzino 18"
Paolo Rossi + Enzo Jannacci
Monfalconese di nascita è Paolo Rossi, che nel ’94 canta “I soliti accordi” assieme al grande Enzo Jannacci
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L'udinese Miani nel 1985 presenta "Me Ne Andrò"
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L'anno successivo invece porta all'Ariston "Ribelle su questa terra"
Lorenzo Pilat, per tre volte in Riviera
Lorenzo Pilat, in arte Pilade, triestino classe 1938, ha partecipato tre volte al Festival: nel ’66 in coppia con Adriano Celentano, cantando “Il ragazzo della Via Gluck”; nel ’68 con “Il re d'Inghilterra” in coppia con Nino Ferrer e con “La tramontana” in coppia con Antoine; nel ’75 con “Madonna d'amore”, che vinse il premio della critica come miglior testo.
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Ma torna decisamente più spesso anche come autore
Come autore vanta invece una ventina di partecipazioni, avendo scritto per tanti cantanti di successo (ricordate? “di Pace Panzeri Pilat”...). Al Sanremo ’69, firma la musica di “Alla fine della strada”, presentata da Junior Magli e The Casuals, poi portata al successo mondiale da Tom Jones, col titolo “Love me tonight”.
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Nel '76 anche Umberto Lupi prova l'ebrezza festivaliera
Triestino classe '41, è nella Squadra blu con in Camaleonti e Sandro Giacobbe, canta “Una casa senza nome” (di Pace Panzeri Pilat...), ma non accede alle fasi finali.
Il tris di Endrigo
Poi ci sono i "quasi" triestini, come l’istriano Sergio Endrigo (Pola 1933 - Roma 2005), che piazzò uno splendido tris alla fine dei Sessanta: primo nel ’68 con “Canzone per te”, in coppia con Roberto Carlos; secondo nel ’69 con “Lontano dagli occhi”; terzo nel ’70 con “L’arca di Noè”. Ma a Sanremo era già stato nel ’66 con “Adesso sì” (incisa quell’anno anche da Lucio Battisti) e nel ’67 con “Dove credi di andare”, in coppia con Memo Remigi. E ancora nel ’71, appena undicesimo con “Una storia”, in coppia con i New Trolls.
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Come dimenticarsi di Bobby Solo
All’anagrafe è registrato come Roberto Satti: nato a Roma nel ’45 da madre monfalconese trapiantata a Trieste, padre giuliano di lontane origini austriache, nonna istriana sepolta a Castelvenere. Nel ’64 debutta giovanissimo a Sanremo con “Una lacrima sul viso”, in coppia con Frankie Laine. È senza voce, dunque canta in playback e non vince. Ma sfonda.
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La vittoria arriva l’anno dopo, con “Se piangi se ridi”, in coppia con New Christy Minstrels. Vince anche nel ’69, con Zingara, in coppia con Iva Zanicchi.
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Altre partecipazioni (nel ’66 con “Questa volta”, nell’80 con “Gelosia”, poi in trio con Little Tony e Rosanna Fratello...) hanno un riscontro inferiore.
La prima volta di Gino Paoli a Sanremo: 1961
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Citazione obbligata anche per Gino Paoli, monfalconese di nascita: prima volta a Sanremo nel ’61, con “Un uomo vivo”, più volte in gara e ospite
Teddy Reno debutta a Sanremo in coppia con Nilla Pizzi, siamo nel 1953: secondo e terzo posto
Nato a Trieste nel ’26, arriva per la prima volta a Sanremo nel ’53: si piazza secondo con “Campanaro”, di Cherubini e Concina, in coppia nientemeno che con Nilla Pizzi, reduce dalla vittoria nel ’51 con “Grazie dei fior” e nel ’52 con “Vola colomba”. Sì, proprio la canzone dedicata all’italianità di Trieste, all’epoca non ancora ricongiunta alla madre patria: «Che inginocchiato a San Giusto, prega con l'animo mesto: fa che il mio amore torni, ma torni presto...». L’amore, nell’immaginario collettivo condiviso, era l’Italia.
In quelle prime edizioni, ogni cantante poteva portare in gara più brani.
E Teddy Reno, in quel ’53 che vede la vittoria di Carla Boni e Flo Sandon’s con “Viale d’autunno”, si piazza anche terzo con “Lasciami cantare una canzone”, in coppia con Achille Togliani. “El mulo Ferucio” torna altre volte: da segnalare i piazzamenti nel ’59 (terzo con “Conoscerti”, in coppia sempre con Togliani) e nel ’60 (secondo con “Libero”, in coppia con Domenico Modugno).