Scopri Mantova: le torri
Scopri Mantova: le torri
Scopri Mantova è una rapida guida ideata appositamente per essere consultata sugli smartphone e i tablet mentre si passeggia. Qui trovate le torri di Mantova
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Torre della Gabbia
Con i suoi 55 metri è la più alta delle torri di Mantova. Fu di proprietà della famiglia Acerbi fino al 1281, quando venne acquistata da Pinamonte Bonacolsi che mise a punto un piano che vedeva come punto focale lo sfruttamento di alcune torri della città per contrastare l’affermarsi del Comune. Nel 1328 i Gonzaga batterono i Bonacolsi conquistando, oltre che il potere sulla città, anche la proprietà della Torre della Gabbia.
In origine la Gabbia - un carcere all’aperto esposto sul lato sud della costruzione - non era parte integrante della Torre, è stata aggiunta nel 1576, quando signore della città era il duca Guglielmo Gonzaga. Oggi la Torre della Gabbia è di proprietà del comune di Mantova e si presenta nella sua veste cinquecentesca, vi si accede per Palazzo Acerbi, in Piazza Sordello, che è di proprietà privata, motivo per cui non sono consentite le visite al pubblico. (Margherita Fila)
Torre dell'Orologio
La Torre dell’Orologio è un edifico rinascimentale che si affaccia su Piazza Erbe.
Il progetto del 1473 è riconducibile all’architetto fiorentino Luca Fancelli che lavorò su commissione di Ludovico III Gonzaga su un edificio preesistente del XIII secolo. La Torre deve il nome all’orologio astronomico che si può vedere sulla facciata, opera del meccanico, matematico e astrologo Bartolomeo Manfredi. Il quadrante, anticamente detto estensorio, segna le ore contrassegnate da numeri romani e indica ore planetarie, segni zodiacali, posizione degli astri e giorni della Luna. Sotto l’orologio vi è una statua della Madonna Immacolata del XVII secolo e un balconcino in marmo, dello stesso periodo. All’interno della Torre è visitabile il Museo dell’Opera dove sono esposti i meccanismi dell’orologio e da dove è possibile ammirare il paesaggio di Mantova. (Margherita Fila)
Torre dello Zuccaro o tor dal Sucar
La Tor dal Sucar, con i suoi 42 metri di altezza, era in origine di proprietà comunale, nel 1273 venne acquistata dai Ripalta che a loro volta la cedettero ai Bonacolsi che si racconta avessero collegato la Torre della Gabbia con la Tor dal Sucar tramite passaggi segreti. Nel 1328 la Torre divenne di proprietà dei Gonzaga che la vendettero a Giovanni Angelo Zuccari de Palazzo, vissuto nel ‘400 e detto Zucharo, alla famiglia del quale dalla fine del ‘400 alla metà del ‘500 la Torre appartenne. Nella seconda metà del ‘500 la Torre venne acquistata da Giulio Ceruti che alla morte la lasciò in eredità alla moglie Veronica Battaglia la quale nel 1590 la portò in dote al secondo marito, Galeazzo Campi. Nel ‘700 la Torre era ancora parte integrante della corte. Attualmente la Torre appartiene al Comune di Mantova e non è aperta al pubblico. (Margherita Fila)
Torre del Podestà o torre delle Ore
Situata in Piazza Broletto la Torre del Podestà, con i suoi 47 metri di altezza, è riconducibile alla prima metà del 1200 e nasce come torre civica del Palazzo del Podestà. Sorge all’angolo destro del Palazzo del Podestà e conteneva sia la campana per la chiamata a raccolta dei cittadini che le celle per i prigionieri. Sul lato si possono vedere l’orologio e lo stemma del Podestà Ginori del 1494. Altrimenti detta “Torre delle Ore”, non va confusa con la Torre dell’Orologio situata in Piazza Erbe, nel corso del tempo venne adoperata come punto di osservazione e come prigione. Non è aperta al pubblico e da anni aspetta lavori di ristrutturazione. Attualmente è "imbragata" da ponteggi in attesa che siano finiti i lavori al Palazzo del Podestà. (Margherita Fila)
Torre del Sale
La Torre del Sale è un edificio risalente al XII secolo, situato appena dietro la Casa del Mercante, visibile sia da Piazza Erbe che da Piazza Mantegna. Apparteneva alla famiglia dei Poltroni e agli inizi del 1200, dopo uno scontro con la famiglia dei Calorosi, divenne del comune. Prende il nome di Torre del Sale o del Salaro perché in Piazza Mantegna si vendeva il sale e dal periodo comunale la Torre venne adibita a deposito, fino al 1600. Una fatto curioso è che la Torre, nel momento in cui i Poltroni persero potere, si ridusse di dimensioni abbassandosi, come a volere testimoniare il decadimento della famiglia alla quale era a lungo tempo appartenuta. La Torre del Sale è tutt’ora in uso. (Margherita Fila)
Torre dei Gambulini
La Torre dei Gambulini con i suoi 37 metri d’altezza spicca in via Ardigò, di fianco all’Archivio di Stato. Risalente all’epoca medioevale, è una delle tre torri più alte di Mantova e deve il suo nome alla famiglia che nel XII secolo ne volle la costruzione.
I Gambulini non furono sempre i proprietari della torre che passò dalle mani dei Ripalta per poi diventare nel 1249 proprietà dei Da Oculo. Nel 1289 la Torre dei Gambulini divenne dei Gonzaga quando Ludovico I sposò Tommasina di Ottobuono Da Oculo. In seguito Rodolfo Gonzaga la lasciò in eredità al figlio Aloisio che dopo essersi sposato ne fece abbellire gli interni con affreschi del Falconetto. Nel 1526 la Torre dei Gambulini fu teatro della morte di Giovanni delle bande Nere. La Torre rimase proprietà dei Gonzaga fino al 1584 quando venne annessa al collegio dei Gesuiti. Dal 1883 è parte integrante dell’Archivio di Stato e, malgrado un progetto che prevede la realizzazione di una terrazza panoramica, ora la Torre non è aperta al pubblico (Margherita Fila)
Torre di Sant'Alò
La Torre di Sant’Alò, detta anche Torre Nuova, deve la sua denominazione alla traslitterazione dialettale di Sant’Eligio, protettore dei maniscalchi, del quale spiccava un’effigie su un gonfalone nel periodo dei comuni. Si trova tra Piazza Arche e Piazza Vigili del Fuoco e con i suoi circa 20 metri di altezza era l’edificio che storicamente chiudeva la prima cerchia di mura della città. Venne eretta nella seconda metà del 1300 nel punto in cui il “fossato dei buoi” si buttava nel lago secondo il progetto di Bartolino da Novara, al quale si attribuisce il merito dell’ideazione del sistema difensivo della città. La Torre di Sant’Alò suddivisa in sei piani, dopo avere perso la funzione difensiva originaria - motivo per il quale era di altezza ridotta rispetto alle atre torri della città - venne adoperata come deposito di otri di vino. La Torre è aperta al pubblico. (Margherita Fila)
Torre di San Domenico
Situata alla fine di Via Pescheria, la Torre di San Domenico è un tipico esempio di architettura religiosa e rituale, ciò che resta del campanile della Chiesa di San Domenico, riconducibile al 1466. Dopo la vicenda di Lutero e della Controriforma, nel 1540 la Bibbia venne introdotta di nascosto nella nostra provincia da commercianti che avevano affari all’estero. Nel 1541 Ercole Gonzaga ne vietò la lettura e indicò come luogo dove imprigionare e torturare gli arrestati proprio il convento di San Domenico. Il convento, eretto nel XIII secolo, fu per cinque secoli teatro di attività inquisitoriali di natura politica e religiosa. Nel 1925 tutta la struttura conventuale venne demolita, la Torre di San Domenico rimase come unica testimonianza. La torre non è aperta al pubblico. (Margherita Fila)
Torre della Specola
La Torre della Specola si erge nel cuore del Palazzo degli Studi dove ha sede il Liceo Classico e Linguistico “Virgilio”, ha la funzione di osservatorio meteorologico della città e deve il nome alla possibilità di studiare la volta celeste con l’ausilio di strumenti ottici. All’interno della torre sono conservati i dati delle osservazioni meteorologiche dal 1838 i quali, oltre ad essere una preziosa testimonianza, offrono la possibilità di toccare con mano l’evoluzione della precisione degli strumenti di misurazione. Ad oggi, l’attività dell’osservatorio è possibile grazie al contributo di enti ed istituzioni mantovane. La Torre della Specola ha la sua entrata all’interno del Liceo, non sono consentite visite turistiche. (Margherita Fila)
Torre dei Boateri
Risalente all’epoca medievale e situata in via Calvi la Torre dei Boateri ed è l’unico esempio, in città, di casa torre ancora abitata. Riconoscibile dall’architettura fortificata è stata di proprietà della famiglia dei Boateri che, dalle testimonianze dei rogiti postumi il 1280 risulta essere una ricca famiglia che possedeva gran parte degli edifici nelle vicinanze della chiesa di santa Maria della Carità. La casa torre, essendo ancora abitata ed essendo di proprietà privata, non è aperta al pubblico. (Margherita Fila)
Torre dei Bonacolsi
La Torre dei Bonacolsi nasce come torre di difesa, attorno alla fine della seconda metà del 1200. Situata in una delle traverse di piazza Sordello la costruzione in mattoni, parte di Palazzo Bonacolsi, fu voluta da Pinamonte Bonacolsi per proteggere nel migliore dei modi i suoi possedimenti in seguito all’acquisizione del palazzo e della torre degli Acerbi. La facciata della torre è caratterizzata da finestre ad arco acuto ribassato e la costruzione è collegata all’edificio di fronte da una passerella coperta, voluta nel 1300 da Rinaldo Bonacolsi. La torre è attualmente di proprietà privata e, in quanto tale, non è aperta al pubblico. (Margherita Fila)